Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

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GLI ARESE E I BORROMEO ARESE RIPORTATI IN VITA PER POCHE ORE CON “ PALAZZO NEL TEMPO”

Anche quest’anno la settimana di Ville aperte in Brianza ha visto come protagonista di una serata, venerdì 27, l’associazione Vivere il Palazzo e il giardino Arese Borromeo che ha riproposto, pur con variazioni e nuovi personaggi, l’evento “Palazzo nel Tempo”, già presentato con successo lo scorso anno. La rappresentazione è consistita in un excursus nel tempo, a partire dal secolo XVII, tempo a cui risale la costruzione del palazzo, al XX, quando in esso vissero gli ultimi discendenti di uno specifico ramo della famiglia Borromeo Arese.

I tre gruppi previsti, per un totale di 107 visitatori, erano accompagnati ciascuno da una guida che introduceva i personaggi. Essi, a loro volta, parlavano di sé, delle vicende storiche o personali vissute come protagonisti di primo piano o comprimari, delle vicissitudini a cui andò di volta in volta soggetto il palazzo con il passare dei secoli. Tutto è stato approntato all’interno dell’Associazione: i testi scritti nella quasi totalità da una socia, gli interpreti praticamente tutti appartenenti a Vivere, tranne un paio di apporti esterni, gli elementi di arredo recuperati o realizzati sempre dagli associati.

Un lavoro faticoso ma accurato e credibile che ha dato i suoi risultati creando l’atmosfera giusta. Hanno concorso al successo della serata anche la Società di Danza, che ha eseguito alcuni dei balli in voga nell’Ottocento nella sontuosa cornice del Salone delle feste al piano nobile, I Moti Erranti, associazione anch’essa di danza, che si è esibita sull’elegantissima loggia in coreografie seicentesche studiate ed interpretate su testi d’epoca. Né sono mancati momenti di musica pura e semplice, sei-settecentesca, eseguiti in Sala Aurora da un socio diplomato al conservatorio e nella Biblioteca dai giovani allievi dell’associazione musicale Ettore Pozzoli.

A coronamento della serata agli ospiti è stato offerto un piccolo rinfresco consistente in dolcetti e bevande quali vino dolce da dessert, agro di cedro ed anice.
Gli organizzatori hanno cercato di fare cultura anche divertendo, trattando argomenti sempre attuali, come appunto l’importanza della cultura stessa per una crescita civile e ordinata della società, l’importanza della famiglia come nucleo di base della comunità, pur non affrontando, in quanto sede non adatta, i mutamenti sopravvenuti col passare del tempo, la condizione femminile in una società di tipo patriarcale. Uno spettacolo, dunque, che ha unito l’utile al dilettevole e che ha perciò soddisfatto i gusti di un pubblico eterogeneo come quello che, per curiosità o per passare una serata diversa dalle altre, si è prenotato per la manifestazione.

Vivere si augura, come per il passato anche per il futuro, di poter contribuire alla vita cesanese con serate o iniziative analoghe, per poter intrecciare un dialogo ed un confronto proficui e costruttivi con i propri concittadini (ma non solo), a cui hanno ricordato venerdì la preziosa ricchezza storica e culturale della loro città che nelle difficoltà della vita quotidiana spesso sfugge a molti.