Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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Importante:
Modalità di accesso al palazzo, costo biglietti e tariffe per affitto sale secondo il regolamento vigente del Comune
di Cesano Maderno.
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Attività: Mulino Borromeo 2014
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VIVERE RICORDA E DESCRIVE IL MULINO BORROMEO, PURTROPPO ABBATTUTO NEGLI ANNI ’80 DEL SECOLO SCORSO
L’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo concretizza il suo scopo principale, lo studio del
pregevole edificio, delle sue pertinenze ed anche degli altri monumenti storici della città, con la pubblicazione semestrale
di questi studi nei Quaderni di Palazzo Arese Borromeo. Oltre alle pubblicazioni semestrali, in particolari occasioni vengono
pubblicate le Monografie, che trattano più approfonditamente determinati argomenti. Il socio Daniele Santambrogio,
molto attento alle ricerche d’archivio, si è recentemente interessato del Mulino Borromeo Arese ed il suo studio è edito,
appunto, nella sesta Monografia presentata giovedì 20 febbraio in Sala Aurora di Palazzo.
Il Mulino Borromeo era sito fuori del muro di cinta settentrionale del giardino e collegato ad esso tramite una porta ed
un ponticello che scavalcava la Roggia Borromeo convogliante le acque provenienti dalle sorgenti della Valsorda presso
Carugo, acquistate agli inizi del secolo XVIII da Carlo IV e da sua madre Giulia, erede dello storico palazzo.
La costruzione di questo mulino, che era anche la casa del mugnaio, si deve a Renato III Borromeo Arese e risale al
secolo XVIII: vi si macinava il grano prodotto nelle campagne del villaggio, allora di limitate dimensioni e cementificato
solo alla fine della seconda guerra mondiale, durante gli anni del “miracolo economico”.
Nel corso del tempo il mulino subì un ampliamento con l’aggiunta di altri tre locali, ed una destinazione d’uso diversa
in quanto si pensò di trasformarlo anche in frantoio, per produrre probabilmente olio di semi, giacché il clima non
permetteva la coltivazione dell’ulivo. Successivamente cessò ogni attività, le ruote vennero smontate e la costruzione
si trasformò in una cascina, abitata fino a pochi decenni fa. Negli anni Ottanta del secolo scorso la costruzione venne
demolita per lasciare il posto ad un condominio di tre piani, cancellando così una testimonianza storica che, restaurata,
avrebbe potuto dare un’idea più completa di quella che era la residenza Arese Borromeo. Del mulino ormai resta testimonianza
solo in un preciso ed accurato disegno dell’architetto Filippo Cagnola e qualche foto eseguita nell’immediatezza
dell’abbattimento.
Terminata la relazione, introdotta dal professor Mauri, presentata con grande dovizia di particolari dal relatore Santambrogio
e seguita da un pubblico numeroso, si è passati alla seconda parte della serata, in quanto, parlando di un mulino,
l’Associazione aveva pensato che sarebbe stato piacevole offrire un assaggio dei sapori antichi presenti sulla tavola dei
nostri antenati. Perciò, con l’indispensabile e determinante contributo di Gianmario Longoni, Il Fornaio, e di Simone
Toninato del Ristorante Il Fauno, sono stati offerti pan giallo, pan de mei, pane all’avena e il Pane Borromeo, i secondi
dolci, oltre a polenta e luganega. Coloro che hanno scelto e poi preparato gli alimenti hanno anche spiegato come sia
stato necessario effettuare delle ricerche per recuperare ricette ormai in disuso, come quella del Pane Borromeo, di cui
si ha notizia già dal cinquecento ed ovviamente aggiornate ai gusti odierni. Inutile dire che questo momento conviviale
è stato molto apprezzato dai presenti.
La manifestazione è stata possibile anche grazie ai rapporti di consolidata ed amichevole collaborazione instaurati con
L’Amministrazione pubblica cesanese, rappresentata dall’Assessore alla Cultura Celestino Oltolini a cui va il
ringraziamento dei soci. Marina Napoletano
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Disponibile online
QUADERNI DI PALAZZO ARESE BORROMEO
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