Vivere il Palazzo e il Giardino Arese BorromeoAssociazione di volontariato culturale CESANO MADERNO
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Attività: Dalì
VIVERE ANCORA A PALAZZO REALE DI MILANO PER STUPIRSI CON DALI’
Nonostante la domenica piovosa, una lunga fila si snodava, domenica 7 novembre, davanti al Palazzo Reale di
Milano in attesa dell’ingresso alla mostra Salvador Dalì, il sogno si avvicina.
Le opere esposte e le appassionate ed intense spiegazioni della specialissima guida hanno fatto comprendere la
personalità e l’originalità artistica di questa figura geniale dell’arte contemporanea, espressione del
Surrealismo. Non a caso nel titolo è menzionato il sogno, uno dei temi preferiti di quella corrente artistica e
della psicoanalisi, che non poca influenza ebbe su di essa.
Attenendosi alla realtà figurativa, ma reinterpretandola attraverso segni e simboli a Lui cari e
continuamente ricorrenti nelle opere, Dalì indaga l’interiorità dell’uomo contemporaneo, ma in fondo
dell’uomo tout court, con le sue debolezze, passioni, sogni. La stampella, ad esempio, rappresenta il
bisogno di un appoggio, di un sostegno di cui anche l’individuo più forte non può fare a meno in alcuni
momenti della sua vita, così come i cassetti che rendono così tipiche molte sue figure sono il segno di
un’interiorità indagata per conoscere in primo luogo se stessi.
Né possono mancare amore e sessualità, cardini della vita di ognuno. Quindi dipinti, disegni, fotografie,
sculture, ma anche la creazione di una stanza che ricrea le fattezze dell’attrice Mae West, con il
famosissimo divano a forma di labbra, ed il cartone animato disegnato dall’Artista per Walt Disney che, non
realizzato a suo tempo, è stato ripreso e portato a termine dal nipote del famoso produttore di fumetti.
Tutto ciò ci fa capire come Dalì sia stato anche un anticipatore della Pop Art, non dimenticando però mai
la lezione dei grandi di ogni tempo, come Velàzquez, Vermeer, Raffaello, Picasso, Michelangelo, che l’Artista
cita spesso e volentieri nelle sue opere.
Avvicinarsi a Dalì ascoltando ed imparando a cogliere tutti questi indizi vuol dire acquisire la capacità
di leggere meglio le opere d’arte, ma anche la realtà che ci circonda e noi stessi, perciò è sempre
meritevole di ringraziamento chi, come il professor Mauri, fa opera di divulgazione, accostando anche i
non addetti ai lavori a chi, come Dalì potrebbe sembrare un eccentrico che si diverte ad inventare una
realtà altra che nulla ha a che vedere con noi.
Marina Napoletano
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