Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

“VIVERE” A MILANO PER CARLO CRIVELLI

Domenica 31 gennaio, in una Milano interdetta al traffico automobilistico per eccesso di smog, si sono ritrovati a Brera coloro che erano interessati alla mostra allestita dalla Pinacoteca su Carlo Crivelli, artista veneziano della seconda metà del Quattrocento che però lavorò principalmente nelle Marche e nel relativo entroterra.
Purtroppo nel secolo XIX Crivelli non era ancora considerato nel suo giusto valore, tanto è vero che molti dei suoi dipinti pervenuti a Brera nel 1811 a seguito delle requisizioni napoleoniche, furono poi scambiati o venduti ed uno straordinario e unitario patrimonio culturale fu disperso nei vari musei europei.

Solo il Novecento ha provveduto a una sua rivalutazione, seppure tardiva. Con questa mostra si sono voluti radunare i parecchi pannelli allora dispersi per fornire un’idea della raffinata arte dell’Autore che ama ancora gli eleganti fondi d’oro, ma sa dimostrare in molte opere, come l’Annunciazione, di essere perfettamente inserito nella temperie rinascimentale, dove ogni avvenimento si svolge in luoghi e tempi reali, a misura d’uomo.

Fulgore cromatico, eleganza, bellezza si confrontano anche con la forte espressività di alcuni santi, che escono così da un anonimato iconografico coinvolgendo direttamente il fedele. Questa l’impressione che si ricava dalla visita a Brera, guidata come al solito dal professor Corrado Mauri, organizzatore dell’uscita inquadrantesi nell’ambito degli Incontri con l’Arte organizzati dall’Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo ed in collaborazione con l’Agenzia per il Turismo e la Cultura. Naturalmente, poiché la mostra si snodava attraverso le sale della pinacoteca, il professor Mauri non ha mancato di offrire raffronti con artisti precedenti e successivi per sottolineare affinità e differenze, soffermandosi naturalmente anche su alcuni capolavori assoluti che, una volta messo piede in Brera, non possono essere assolutamente ignorati, quali il Cristo morto del Mantegna, la Madonna e Santi di Piero della Francesca, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Cena in Emmaus di Caravaggio.