Vivere Il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo
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Attività: Gli occhi di Caravaggio

GLI OCCHI DI CARAVAGGIO


Gli occhi di Caravaggio
Prima della pausa estiva, l’ultimo appuntamento degli INCONTRI CON L’ARTE è stato con un altro grande dell’Arte: il Caravaggio. Anche se dei tre Caravaggio che avrebbero dovuto essere esposti ne è presente uno solo: “la Flagellazione” del Museo di Capodimonte a Napoli (mancano il “Riposo nella fuga in Egitto” e la “Medusa” Murtola) , al Museo Diocesano di Milano è allestita una mostra particolarmente interessante con una panoramica di tutte quelle opere che, con molta probabilità, il Caravaggio ha visto e analizzato nella sua fase giovanile quando era a bottega da Simone Peterzano ed anche negli anni immediatamente successivi.
Caravaggio - Medusa Murtola
Caravaggio - Riposo durante la fuga in Egitto
Caravaggio - La Flagellazione

Analizzando tali opere riscontriamo dei punti di forza, alcune modalità, caratteri stilistici e soggetti che saranno costantemente presenti nella sua opera, rimarcando l’appartenenza alla cultura e alla tradizione lombarda. Questa non verrà mai meno, nonostante a Roma ci fossero numerosissimi stimoli per un eventuale cambiamento stilistico. Ciò ci può confermare quanto ormai il Caravaggio fosse un’artista pienamente formato ed autonomo quando partì per Roma nel 1592-3 o come potrebbe far supporre, ma senza alcuna certezza, il ritrovamento recente di testimonianze giudiziarie, nel 1596.
Nella ricerca di verità dei ritratti del Lotto o del Morone, che in Giorgione si carica di particolare carattere psicologico, nelle ricerche luministiche del Savoldo o nella attenzione ai particolari naturalistici e della quotidianità dei Campi ci sono l’insieme delle componenti che costituiscono la realtà umana del Caravaggio.

Lotto - Giovane uomo
G.B. Moroni - Prelato
Giorgione
Uomo con flauto

Le prime nature morte di Fede Galizia o lo straordinario “piatto di pesche” del Figino, sono il preludio alla “Canestra” acquisto del Cardinal Federico Borromeo, ora all’Ambrosiana, ma un altro punto di riferimento dovrebbe essere stato anche l’Arcimboldo, che, rientrato a Milano nel 1587, con le sue “teste composte” utilizzava una precisa raffigurazione della natura.
Con una analisi puntuale il prof. Mauri ha evidenziato come quella attenzione naturalistica, quella modalità narrativa della quotidianità, tipicamente lombarde si faranno poi nel maturo Caravaggio immagini di concretezza e di evidenza della realtà. E per far questo rielabora lo strumento fondamentale del pittore: la luce. E non è copiando o riportando probabili identiche posizioni dei personaggi visti nei dipinti o nei disegni dei pittori lombardi che sta la caratteristica regionale del pittore, come vogliono far credere certi banali storici dell’arte, ma l’aver guardato con occhio molto attento sia la pittura sia la vita, porterà il Caravaggio a trasformare gli accadimenti in un assoluto valore di autentica sacralità.

Scacchi
San Matteo
Decollazione del Battista

L’altro aspetto che viene rimarcato dalla mostra è il fatto che, a tutt’oggi, dobbiamo registrare la totale assenza di sue opere eseguite nella fase giovanile o sino a quando era a Milano. Che siano andate tutte perse è quanto meno improbabile, si tratta di scoprirle cercando di individuare alcuni particolari e aspetti del suo stile che già si esprime nei primi anni romani, all’interno di opere con meno tensione e rigore, certo, ma di atmosfera lombarda, quali potrebbero essere nature morte od anche ritratti, che sono quei soggetti che produceva al suo arrivo a Roma: “mezze figure...e teste per un grosso l’una e ne faceva tre il giorno”(Bellori).
Dunque una presa di coscienza dei particolari aspetti della cultura artistica lombarda, che uniti ad una concreta conoscenza dei valori religiosi della controriforma ma soprattutto al forte carattere ed alla mente “concreta” e autonoma del Merisi sfoceranno in una delle produzioni artistiche più coinvolgenti della Storia dell’Arte.

G.A. Ficino - Piatto metallico con pesche e foglie di vite
Fede Galizia - Fruttiera con uva, prugne e pere

p.M.


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